Sfalcio della vegetazione, taglio selettivo delle piante, sistemazioni idrauliche: l’operazione ha interessato oltre 100 km di aste fluviali

 

Maxi operazione di prevenzione del rischio idraulico per Arezzo e le sue frazioni.

Il Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno, nel 2020, ha investito  energie e risorse per conservare in piena efficienza il reticolo di gestione in città e nel suo hinterland, sottoponendo a manutenzione ordinaria più di un centinaio di km di aste con un investimento che ha sfiorato gli 800.000 euro.

I cantieri sono partiti nel mese di luglio, appena cessato lo stop ai tagli in difesa della fauna nidificante. Dal centro del capoluogo.

Operai e macchine si sono messi in azione sui torrenti che attraversano le aree più densamente popolate: Castro, Bicchieraia, Vingone e relativi affluenti.

In contemporanea  la strategia per la mitigazione del rischio idraulico si è estesa ai punti critici del reticolo.

Tra i primi a passare sotto i “ferri”: il Fossatone, il Fosso Sellina con i suoi affluenti ed i corsi d’acqua che attraversano le località   Olmo, Madonna di Mezzastrada, Policiano e che si snodano in  prossimità degli abitati di Rigutino, Frassineto e Vitiano: il Rio Grosso, Rio di Rigutino, Rio di Vitiano che rimangono  osservati speciali.

Infine l’operazione si è estesa al Torrente Gavardello di San Polo, alla zona di Ceciliano e alle aree più a nord della città andando ad interessare il territorio di Marcena, Giovi, Ponte alla Chiassa.

Nel 2020 è stata prevista e realizzata  anche la sistemazione delle opere di protezione della sponda e del fondo alveo in prossimità dell’area di espansione del Torrente Castro, in località Cognaia, interessata da erosione e smottamenti di massi.

“Le lavorazioni nel cuore della città – spiega l’ingegner Beatrice Lanusini, referente del settore difesa idrogeologica del Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno per la UIO Arezzo – sono state, come sempre, piuttosto complesse. Molti tratti infatti presentano sponde e alveo difficili da raggiungere con i macchinari: la precarietà delle stesse sponde, la presenza in adiacenza all’alveo di infrastrutture,  manufatti e edifici richiedono infatti un intervento esclusivamente manuale con l’impiego di apposite attrezzature. Non solo. Nello svolgimento dell’attività di manutenzione ordinaria sono emerse alcune criticità puntuali da risolvere. Prima fra tutte la necessità di rimuovere alcune  alberature ritenute pericolose a causa dello stato di salute o  dell’interferenza con opere idrauliche e infrastrutture. Questi abbattimenti, accuratamente valutati e studiati anche con l’impiego di tecnologie all’avanguardia (come l’apparecchio per effettuare una sorta di tomografica assiale computerizzata del tronco), hanno richiesto l’intervento di operai specializzati e l’ausilio di piattaforme aeree”.

“Il Consorzio di Bonifica è riuscito a completare gli interventi programmati nel comune di Arezzo nei tempi stabiliti, curando con particolare attenzione le aree dove il rischio idraulico è maggiore e dove insistono i più importanti insediamenti abitativi, produttivi e commerciali. Il lavoro di prevenzione del rischio idraulico è stato accurato e condiviso con il comune che ben conosce la situazione del territorio e le sue criticità. Una sinergia essenziale quella   che abbiamo costruito con convinzione in questi anni e che, con altrettanta convinzione, continuiamo a  consolidare. Anche il piano delle attività 2021 infatti è stato predisposto con il prezioso contributo dei tecnici e degli amministratori comunali”, anticipa la Presidente del Consorzio Serena Stefani.

“Il Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno ha dimostrato anno dopo anno professionalità e attenzione per il territorio”, sottolinea Marco Sacchetti, assessore all’ambiente del Comune di Arezzo. “Abbiamo fin dal 2015 avviato un confronto costruttivo con il Consorzio, confronto che ha contribuito a migliorare la sicurezza idraulica del nostro territorio e, con essa, anche il decoro urbano e la fruibilità dei corsi d’acqua. Abbiamo per primi siglato un protocollo per la gestione e lo smaltimento dei rifiuti spesso presenti sulle sponde dei nostri corsi d’acqua ed abbiamo apprezzato l’attenzione posta nella gestione del patrimonio arboreo presente lungo le aste fluviali che, soprattutto in ambito urbano, costituisce un prezioso polmone verde per la città. Il comune ha partecipato attivamente alla definizione del piano delle attività annuali, concordando con il Consorzio gli ambiti e le priorità di intervento indicando anche alcune criticità frutto anche delle segnalazioni dei nostri cittadini. Oggi i risultati si vedono: abbiamo corsi d’acqua più puliti e meglio gestiti ed abbiamo anche contribuito a mitigare il rischio idraulico sul territorio”.