Il ponte è anche un luogo della memoria: qui nel 1944 passarono i partigiani, diretti alle truppe alleate avanzanti

Un impegno congiunto e concreto per recuperare il Ponte dei Frati, che a cavallo di Pontetetto e Guamo, all’altezza della confluenza tra l’Ozzeri e la Formica, segna il collegamento ideale (e per tanti anni lo è stato anche fisico) tra i territori di Lucca e Capannori.

Lo hanno assunto il Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord e le due amministrazioni comunali, raccogliendo l’appello che il medico radiologo in pensione Angelo Nerli ha rilanciato nelle scorse settimane pubblicamente, presentando tra l’altro una petizione che ha visto più di mille cittadini coinvolti.

Ad effettuare un sopralluogo sull’opera sono stati il presidente del Consorzio Ismaele Ridolfi assieme al consigliere Claudio Ghilardi e gli assessori ai lavori pubblici di Lucca e Capannori, Francesco Raspini e Davide Del Carlo.

Costruito nel 1812 in ferro, poggia su ben solide spalle di pietra, e da anni, a causa del suo progressivo deterioramento, è interdetto a quel traffico pedonale e ciclabile, a cui per lungo tempo è stato dedito. Il ponte è anche un luogo della memoria: perché qui, come ricorda anche un cippo ancora posto in prossimità dell’infrastruttura, nel 1944 passarono i partigiani, diretti alle truppe alleate avanzanti.

“I nostri fiumi sono incontri di comunità e di memoria – sottolineano il presidente del Consorzio Ismaele Ridolfi e il consigliere dell’Ente, Claudio Ghilardi – anche per questo, siamo convinti, sia importante il pieno recupero delle opere che li caratterizzano. E’ il caso del Ponte dei Frati: e ringraziamo i cittadini, per aver ricordato alle istituzioni la necessità di un’attività di manutenzione straordinaria e cura. Abbiamo quindi promosso un percorso per individuare le risorse necessarie al recupero: e insieme ai Comuni di Lucca e Capannori porteremo avanti un impegno per addivenire a quanto richiesto. La lapide ricorda che i partigiani portarono il messaggio agli alleati di non bombardare la città perché l’avrebbero liberata loro dai nazi fascisti. L’insurrezione partigiana evitò quindi alla città di Lucca lutti alle persone e danni alle cose. La valorizzazione della lapide che ricorda questi fatti storici, il ripristino dal passaggio del ponte e di questo percorso naturalistico di particolare bellezza, rappresenta anche un doveroso riconoscimento a coloro che evitarono alla città di Lucca ulteriore sangue e rovine”.

“Questa struttura era valido transito tra il Comune di Lucca, frazione Pontetetto, e quello di Capannori, frazione Guamo – sottolinea l’assessore Francesco Raspini – L’impegno è a ripristinarla, perché tornerebbe ad essere importante raccordo ciclo-pedonale, in primo luogo a scopo lavorativo, ma anche turistico. Ci lavoreremo insieme”.

“Il Ponte dei Frati è un luogo di crocevia importante – prosegue l’assessore Davide Del Carlo – un punto di passaggio, centrale ad un’area vasta e comprensoriale che guarda a più territori. E’ per questo che è fondamentale un impegno in sinergia: e da parte nostra, daremo senz’altro il nostro contributo”.