Il Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno ha consultato e condiviso con i 54 Comuni del Comprensorio e le 4 Unioni dei Comuni il PAB 2022

Si è concluso il laborioso ed intenso percorso di incontro con le amministrazioni locali, che ha permesso al Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno di raccogliere il parere e il  contributo di 54 comuni e di 4 Unioni dei Comuni per la predisposizione del Piano delle Attività di Bonifica (PAB) 2022.

Cartografia alla mano, in modalità webinar o in presenza,  tecnici e amministratori dell’ente hanno illustrato la proposta di Piano delle Attività di manutenzione ordinaria  da realizzare  da parte del Consorzio nel 2022 sul reticolo di gestione di ciascun territorio comunale: un lavoro certosino partito dal riepilogo e verifica degli interventi realizzati (e in fase di ultimazione) quest’anno e di quelli  realizzati gli anni precedenti.

Per ogni area, è stata scattata una “istantanea” precisa che ha permesso a sindaci, assessori e responsabili di settore di verificare quanto è stato fatto per la messa in sicurezza idraulica del comprensorio e di valutare nel dettaglio  gli interventi previsti per il 2022.

L’intensa e costruttiva attività di concertazione si è appena conclusa. Adesso le richieste, le integrazioni e le segnalazioni degli amministratori pubblici saranno valutate dallo staff del settore Difesa Idrogeologica consortile che, tenendo conto di queste indicazioni, confezionerà la proposta del PAB 2022 da sottoporre entro la fine del mese di novembre all’Assemblea Consortile.

Successivamente la proposta di Piano sarà inviata alla Regione Toscana per la sua approvazione con l’assunzione della delibera di giunta. Solo a quel punto potrà partire la progettazione e la programmazione degli interventi.

E’ lungo e complesso i l’iter di approvazione del “pacchetto” di manutenzioni ordinarie che andranno ad interessare l’Alto Valdarno, un iter che, nel tempo, si è confermato meccanismo efficace per affrontare gli eventi estremi di un clima sempre più imprevedibile e bizzarro e per mitigare il rischio in un’area complessa,  con circa 6.500 km di corsi d’acqua affidati al Consorzio come reticolo di Gestione.

“Il confronto con gli amministratori locali come i suggerimenti che arrivano dai cittadini sono preziosi per riuscire a confezionare un piano delle attività “su misura” per ogni territorio”, commenta la Presidente del Consorzio Serena Stefani, ringraziando tutti i Comuni e le Unioni dei Comuni per la collaborazione.

“La prima stesura dello strumento  nasce dall’applicazione delle indicazioni introdotte dalla Regione Toscana con delibera di giunta n. 1315/2019, che fissa criteri generali di manutenzione per ogni tratto del reticolo idraulico affidato in gestione al Consorzio”, spiega il Direttore Generale Francesco Lisi. “A questa prima fotografia degli interventi manutentivi, vengono poi aggiunte le necessità individuate dai tecnici consortili, nel corso dell’attività di monitoraggio e di vigilanza del territorio. Secondo una procedura ormai consolidata nel nostro Ente, la messa a fuoco  del quadro delle necessità viene completata dal confronto con gli amministratori locali e con il supporto dei cittadini che, attraverso le loro segnalazioni, ci consentono una programmazione ancora più precisa e mirata che negli anni ha dimostrato di cogliere i bisogni dei territori, tanto che oggi sono considerati veri e propri partener  a cui il consorzio fa sempre più riferimento nella sua azione ”.

“Abbiamo percepito un buon grado di soddisfazione degli amministratori locali per l’attività di prevenzione messa in atto dal consorzio e un grande spirito collaborativo. Gli incontri ci hanno permesso di raccogliere tante segnalazioni che esulano dalla manutenzione ordinaria. Sarà nostra cura attivarci, insieme a loro, per individuare linee di finanziamento, diverse dal contributo di bonifica,  per realizzare gli  interventi di manutenzione straordinaria e le nuove opere, utili per migliorare la risposta del reticolo idrografico alle sollecitazioni meteorologiche sempre più importanti. Se la manutenzione ordinaria è strategica per mantenere in efficienza i corsi d’acqua, per la mitigazione del rischio idraulico, è importante  prevedere investimenti per  interventi strutturali e straordinari, anche intercettando le cospicue risorse messe a disposizione dall’Europa”, conclude Stefani.