L’operazione di messa in sicurezza, in una vallata di pregio ambientale, è “ecologica”: viene eseguita spesso in modo manuale, è preceduta da un accurato studio della flora e della fauna ed è realizzata con la massima attenzione al paesaggio fluviale, alla conservazione della biodiversità e alla tutela della ricchezza degli habitat
Manutenzione ordinaria dei corsi d’acqua si, ma “soft”.
In Casentino, valle bella e fragile, coniugare le esigenze di sicurezza idrogeologica con la tutela di un patrimonio ambientale bello, ricco e prezioso, è indispensabile.
Così spesso le operazioni di taglio e sfalcio della vegetazione sono preceduti da “studi di incidenza”, analisi accurate per valutare l’impatto che ogni intervento può avere sull’ecologia dell’area.
In questa zona dove continua la minuziosa ricerca di equilibrio tra uomo e ambiente, tra mitigazione del rischio idraulico e rispetto della natura, il Consorzio 2 Alto Valdarno entro il 31 dicembre 2020 riuscirà a realizzare complessivamente quasi 350 mila euro di lavori.
E’ già conclusa, con un investimento di 20.000 euro, l’attività sul fosso delle Capannucce, nell’omonima frazione tra Ponte a Poppi e Memmenano; sul fosso del Tremolino e sul Canale degli Arnini, lungo la linea ferroviaria Arezzo – Pratovecchio Stia.
Come pure è terminata la cura dell’Arno, iniziata in località Giuncheto per arrivare fino all’abitato di Stia e poi di Pratovecchio e che contemporaneamente ha interessato, con un importo di 70 mila euro, anche lo Staggia; il Fossone, a nord dell’abitato di Soci; il Fosso di Rimaggio a Partina; il Torrente Roiesine, nel Comune di Poppi e, nello stesso comune, il Fosso dei Cappuccini.
Sono ancora aperti tutti gli altri cantieri programmati per il 2020.
Attualmente è in corso l’operazione da 60 mila euro che, partita dal Rio Affrico a Strada in Casentino, nel comune di San Niccolò, è proseguita con il Fosso di Scopilli e di Casanuova, nei tratti che vanno ad immettersi nel Solano. E’ poi approdata nel Comune di Castel Focognano, con la manutenzione del Rassina, a partire dall’immissione nell’Arno, a sua volta messo sotto “terapia” nel tratto che costeggia l’abitato di Rassina, compreso tra l’immissione del Soliggine e del Salutio, dove attualmente uomini e macchine sono ancora all’opera.
E’ ancora in atto la cura da 40 mila euro messa a punto dal CB2 e affidata al servizio forestazione dell’Unione dei Comuni Montani del Casentino, sul Corsalone nel comune di Chiusi della Verna e poi sul fosso Lappola.
Si chiuderà a breve il cantiere al lavoro per ridurre il rischio idraulico sul torrente Teggina, in località Le Macee e a San Piero, e sul fosso delle Motte nel comune di Ortignano Raggiolo; sul Rimaggio in località Cetica e sul fosso dei Lombardi a Garliano, nel comune di Castel San Niccolò. In tutto un intervento da 60 mila euro.
Uomini all’opera anche per rimettere in forma il Fiumicello nel comune di Chiusi della Verna: una delle lavorazioni più delicate su cui il Consorzio 2 Alto Valdarno investirà la somma di 70 mila euro.
“L’area – spiega l’ingegner Chiara Nanni del settore difesa idrogeologica del Consorzio 2 Alto Valdarno e responsabile di zona che, insieme al collega, ingegner Gregorio Bartoluccista seguendo tutta l’attività – ricade nei siti Natura 2000 e nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. Questo impone ulteriori attenzioni rispetto a quelle già importanti adottate dal nostro ente. Prima di intervenire infatti dobbiamo individuare gli habitat presenti, per poterli salvaguardare. In questa zona si predilige il taglio manuale della vegetazione; in collaborazione con i tecnici del servizio pianificazione e i carabinieri del Parco, si selezionano con attenzione le specie e gli esemplari da eliminare; si opera tenendo come punto di riferimento la conservazione ecosistemica del paesaggio e la continuità ecologica”.