All’opera tree climber e piccoli natanti per un’operazione particolarmente complessa e fuori dall’ordinario
A volte per garantire la sicurezza idraulica occorre davvero ingegnarsi.
Accade a Rignano sull’Arno, comune che, pur portando l’Arno nel nome, vede il fiume da…. lontano.
Qui il Consorzio 2 Alto Valdarno, impegnato in un’intensa attività di manutenzione dell’asta fluviale, ha dovuto trovare spesso soluzioni inusuali per raggiungere tratti inarrivabili e per riuscire a effettuare operazioni usuali, come lo sfalcio di erba ed arbusti e il taglio selettivo delle piante, necessarie per assicurare il regolare deflusso alle acque.
Per eliminare alcune alberature anche questa volta si rende necessario “schierare” squadre speciali: tagliatori acrobati che “smonteranno” dall’alto le piante e piccoli natanti che provvederanno, come già accaduto, a recuperare e a traghettare i tronchi sulla riva opposta.
La cura dell’Arno, solo apparentemente così vicino, si trasforma ancora una volta in un’operazione complessa che necessita di competenze altamente specializzate.
Tra l’altro anche difficile da programmare.
In agenda giovedi scorso, all’ultimo tuffo infatti è stata rinviata a seguito del messaggio trasmesso dall’Enel Unità Esercizio Levane: “Causa rilasci dall’impianto idroelettrico di Levane nei giorni 25, 26, 27 novembre, per evitare problemi durante lo svolgimento delle vostre attività, si chiede di non accedere all’alveo nelle giornate indicate”.
Lo “spettacolo” è stato quindi rinviato. Nuova data: mercoledi 2 dicembre, se le condizioni meteorologiche lo consentiranno.