Quando la sicurezza ambientale diventa occasione di accoglienza ed integrazione

 

Una bellissima mattinata all’insegna della salvaguardia dell’ambiente, della conoscenza del territorio e della promozione dell’accoglienza e dell’integrazione. Si può riassumere così l’appuntamento di sabato scorso 6 febbraio, nelle oasi di Bottaccio, Tanali e Lago della Gherardesca, a cavallo tra Capannorese e Bientinese, che ha visto impegnati i componenti delle associazioni ambientaliste insieme ai migranti richiedenti asilo politico che volontariamente hanno voluto partecipare a rendere più bello il Paese che li ospita. Tutti insieme, per valorizzare ancora di più questo angolo di territorio, uno dei più incantevoli del nostro comprensorio: e per renderlo più pulito, e fruibile da tutti.

La giornata, inserita nel programma della ricorrenza annuale per le aree umide, è stata promossa dal Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord, assieme ai Comuni di Capannori e Bientina e alle associazioni Legambiente (circoli Capannori e pianura lucchese e Valdera) e WWF Alta Toscana; ed è un appuntamento che fa parte di un piano complessivo (chiamato “Accoglienza e inserimento migranti: progetto aree umide”), a cui partecipano pure le cooperative Odissea e Giovani e comunità. In completa sicurezza – all’aria aperta, distanziati, con mascherine e guanti – volontari e migranti, gli uni a fianco degli altri, si sono rimboccati le maniche e hanno raccolto rifiuti e materiali plastici, che sono stati poi smaltiti dall’azienda Ascit.

“Grazie ad un impegno così partecipativo ed inclusivo, le oasi sono adesso più sicure, più pulite e più belle, e sono pronte ad accogliere i visitatori che arriveranno con l’avvicinarsi della primavera – spiega il presidente del Consorzio, Ismaele Ridolfi – Il nostro Ente si occupa istituzionalmente della manutenzione dei corsi d’acqua affluenti delle aree umide e con questo progetto contribuisce a valorizzare l’unicità ambientale di questi importanti polmoni di bellezza e habitat privilegiati. Partecipando a questa iniziativa, proseguiamo il nostro impegno per liberare le oasi, e i rii che lì scorrono, dai rifiuti e dalle plastiche gettati da chi incredibilmente è ancora privo di educazione ecologica, rispetto della natura e della comunità; atteggiamenti che contrastiamo ogni giorno con il complesso delle nostre iniziative, a partire dai progetti di sensibilizzazione condivisi con le scuole. Così facendo, diamo il nostro contributo per tutelare i fiumi e il mare, dove i corsi d’acqua sfociano: e la flora e la fauna che qui vive e si riproduce. Il problema della presenza delle microplastiche nelle acque fluviali e marine, infatti, è un tema importante, su cui molti soggetti, anche a livello internazionale, si stanno mobilitando: e anche il Consorzio intende fare la sua parte”.

“E’ con soddisfazione che vediamo tornare l’iniziativa che da diversi anni a questa parte coinvolge i giovani migranti presenti sul nostro territorio impegnati a titolo volontario e gratuito alla pulizia e alla cura delle nostre belle aree naturalistiche – afferma l’assessore all’ambiente del Comune di Capannori, Giordano Del Chiaro – Un’attività che ha un significativo valore ambientale e sociale. Questi giovani si rendono utili alla collettività contribuendo a rafforzare l’integrazione sul territorio dove vivono, fatto che riteniamo di particolare importanza per costruire una comunità sempre più coesa”.

“Ripartiamo finalmente con una delle più importanti iniziative di volontariato ambientale a tutela e salvaguardia del Padule di Bientina – sottolinea l’assessora all’ambiente del Comune di Bientina, Desiré Niccoli – Una mattina che vede unite associazioni ambientali, amministrazioni comunali ed i ragazzi migranti ricompresi in progetti di accoglienza ed inserimento sociale; tutti impegnati a ripulire dai rifiuti un territorio a forte valenza ambientale che si trova vittima di costanti azioni di inciviltà.  Immancabile e costante il contributo del Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord che coordina e supporta queste giornate, mostrando attenzione verso l’ambiente, senza tralasciare di coinvolgere le fasce sociali fragili presenti nel nostro territorio”.