Possono presentare domanda le aziende agricole che hanno sede legale ed operativa nel territorio della Val di Cornia

Il progetto REWAT, finanziato dal Programma Life dell’Unione Europea, si prefigge di implementare una serie di azioni dimostrative per la gestione sostenibile delle risorse idriche nella Val di Cornia, di tipo strutturale (interventi pilota) e non strutturale (azioni di sensibilizzazione e formazione), che costituiscono la base per la sottoscrizione del Contratto di Fiume Cornia, un accordo che verrà firmato nei prossimi mesi.

Ad oggi, ai 13 enti promotori (tutti i Comuni del bacino del fiume Cornia e i Partner di REWAT) si sono aggiunti circa 50 fra associazioni ambientaliste, scuole, ordini professionali, associazioni di categoria ecc. e sono stati istituiti 10 tavoli tematici che stanno discutendo le azioni concrete che faranno parte del Contratto di fiume Cornia.

Con il progetto REWAT sono stati realizzati 5 interventi PILOTA innovativi per la gestione sostenibile delle risorse idriche della Val di Cornia:

  1. L’impianto di ricarica della falda in condizioni controllate (Loc. Forni, Suvereto)
  2. Riqualificazione morfologica di un tratto disperdente del fiume Cornia (Suvereto)
  3. Riduzione delle perdite nell’acquedotto (Piombino)
  4. Impianto di microirrigazione sottosuperficiale per il risparmio idrico in agricoltura (Loc. Caldanelle, Campiglia Marittima)
  5. Impianto di riutilizzo delle acque reflue per l’irrigazione del campo sportivo (Loc. La Pieve, Campiglia Marittima)

In un anno, attraverso la realizzazione di questi interventi sono stati recuperati 2.200.000 mc di acqua.

Il progetto REWAT ha inoltre attivato, con la collaborazione delle Organizzazioni di Categoria AGRICOLE della Val di Cornia con le quali è stato sottoscritto un accordo di cooperazione, alcune azioni congiunte rivolte al mondo agricolo, dirette alla sensibilizzazione verso l’uso razionale della risorsa idrica in agricoltura.

Nell’area della Val di Cornia, l’attività agricola costituisce infatti una delle principali fonti di reddito ed occupazione e si caratterizza per la coltivazione di molti prodotti agroalimentari, dai vigneti alle colture ortive irrigate, classificate come tradizionali toscane (ad esempio, lo spinacio della Val di Cornia, il carciofo violetto e il Melone della Val di Cornia), con una superficie irrigua complessiva pari a circa 3.200 ha e prelievi idrici per oltre 10 milioni di mc/anno.

Tra le azioni di sensibilizzazione attivate, vi sono:

  • l’indagine conoscitiva sulle aziende agricole della Val di Cornia realizzata dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e l’analisi periodica dei pozzi;
  • l’organizzazione, tra settembre e ottobre 2020, di quattro incontri itineranti all’aperto nelle aziende agricole del territorio, con un piccolo numero di partecipanti;
  • la distribuzione gratuita di mini-stazioni meteo e di tensiometri, per aiutare gli agricoltori a irrigare quando serve veramente;
  • l’attivazione di una campagna di comunicazione e sensibilizzazione, mediante la pubblicazione di articoli specifici su riviste specialistiche e quotidiani locali online e di banner che rimandano alla sezione del sito web del progetto dedicata al mondo agricolo.

“Siamo soddisfatti- sottolinea il Presidente Giancarlo Vallesi- di dare, con i nostri partner, un contributo innovativo alla gestione della risorsa idrica. Abbiamo dimostrato la fattibilità e la sostenibilità degli interventi dimostrativi ed ora è fondamentale accrescere le azioni con il mondo agricolo”.

Inoltre, in questi giorni, il Consorzio di Bonifica 5 Toscana Costa si appresta ad assegnare in comodato d’uso gratuito ad una azienda della Val di Cornia, che verrà selezionata mediante avviso pubblico disponibile sul sito web del progetto al link  https://www.liferewat.eu/progetto-rewat/rewat-e-il-mondo-agricolo.html, l’impianto di micro irrigazione sottosuperficiale acquistato con il progetto. Tale impianto, installato su una carciofaia (arrivata ora a fine vita) nel periodo settembre 2016 – aprile 2020, aveva come obiettivo quello di fornire una dimostrazione pratica e rappresentativa circa l’opportunità offerte dalle nuove tecniche e tecnologie per incrementare l’efficienza d’uso dell’acqua a livello aziendale e da parte della coltura.

L’impianto realizzato si è infatti basato sull’utilizzo di irrigazione a goccia superficiale, che prevede la distribuzione dell’acqua irrigua in prossimità del suo apparato radicale, bagnando soltanto una parte del terreno e non tutta la superficie coltivata con risparmi notevolissimi di acqua (80-90% rispetto ai sistemi ad aspersione).

Possono presentare domanda le aziende agricole che hanno sede legale ed operativa nel territorio della Val di Cornia e con una estensione minima di 3 ettari di proprietà o con contratto di affitto almeno quinquennale. La scadenza per le domande è fissata per il 5 maggio 2021. Una apposita commissione provvederà alla valutazione delle domande e della predisposizione della graduatoria. Verranno favorite le aziende agricole guidate da imprenditori under 40, ubicate in aree maggiormente critiche per l’irrigazione, con colture maggiormente praticate in Val di Cornia e di durata pluriennale.