I percorsi partecipativi attivati dal Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno in tutto il comprensorio diventano lo strumento  per promuovere comportamenti “bee friend”

Apicoltori, istituzioni e cittadini possono e devono collaborare per salvare gli impollinatori minacciati dai cambiamenti climatici, dalla perdita di habitat naturali, da malattie e da comportamenti poco corretti.

L’appello, nella giornata mondiale dedicata alle api, arriva da Legambiente Arezzo che lancia l’idea al Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno, impegnato nell’organizzazione di percorsi partecipativi per una programmazione  e gestione condivisa del territorio fluviale.

“I contratti di fiume possono diventare  incubatori di proposte e di buone pratiche per evitare l’estinzione di animali preziosi che svolgono un servizio ecosistemico fondamentale”, spiega Ilaria Violin vicepresidente dell’associazione. E aggiunge: “Con la loro attività sono responsabili della riproduzione di gran parte della flora naturale esistente (80%) e favoriscono l’impollinazione di una altissima percentuale di piante coltivate (75%). Non esistono solo colonie di api allevate, sottoposte al controllo diretto degli apicoltori. Esistono anche, e sono purtroppo fortemente rarefatte, le api selvatiche. Per garantire la loro sopravvivenza  è  quindi fondamentale  il contributo di tutti: non solo degli apicoltori,   ma anche delle istituzioni e dei cittadini”, ricordando la raccolta di firme in corso a livello europeo. “Invito tutti a visitare il sito https://www.savebeesandfarmers.eu/ita/contesto/ e ad aderire alla campagna che viene illustrata anche da Legambiente sul sito agricoltura.legambiente.it/save-the-queen”, conclude.

Il decalogo delle buone pratiche proposto dall’associazione aretina a grandi linee è già abbozzato.

Parte con l’invito a consumare miele e prodotti apistici locali, per sostenere gli apicoltori del territorio e, più in generale, ad acquistare il “made in”: un modo per premiare chi si impegna per produrre cibo secondo il ritmo delle stagioni, cosa che – indirettamente – contribuisce a facilitare il lavoro delle api.

Si concentra poi sulla necessità di ridurre l’impiego delle sostanze chimiche, oltre che in agricoltura,  nella cura e nella coltivazione di ogni spazio verde.

Procede con suggerimenti pratici e certamente graditi agli insetti. Per esempio? “offrire alloggio” alle api solitarie che non vivono in colonie, ma nidificano in piccoli spazi utilizzando steli cavi o buchi nel legno. In ambiente urbano  “trovare casa” può diventare un’impresa. Ecco allora che è possibile mettere a loro disposizione in giardini, terrazzi e balconi  sistemazioni ad hoc. Anche lasciare crescere l’erba e tenerla un po’ più alta, mettere a dimora piante e siepi; adottare fioriture più appetibili; dissetarli con la creazione di piccole riserve di acqua possono essere utili rimedi.

Naturalmente si tratta di una proposta da implementare   in progress e da promuovere con apposite campagne di comunicazione e informazione mirate”, spiega Ilaria Violin.

La tutela della biodiversità è un tema centrale in tutti i contratti di fiume promossi dal Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno. Le iniziative “bee friend” trovano il nostro ente, che ha aderito con convinzione alla campagna “Salviamo api e agricoltori”, particolarmente sensibile e attento. Su richiesta di Legambiente Arezzo, anche questo argomento sarà portato all’attenzione dei tavoli di lavoro per i necessari approfondimenti sul piano tecnico e per sollecitare l’adozione di interventi e politiche volte a favorire misure per frenare il calo delle popolazioni di insetti impollinatori”, commenta la Presidente del Consorzio Serena Stefani.