Fiori nelle casse di espansione a salvaguardia della biodiversità, iniziativa del Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno con l’Università di Firenze – Dipartimento DAGRI nell’ambito del PIT- Parco della Piana, finanziato dall’UE

BCB sta per Bees Crops Biodiversity ed è questo il nome dell’iniziativa che il Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno sta sviluppando insieme all’Università di Firenze nei pressi dell’impianto di sollevamento di Castelletti, nel Comune di Signa, in una cassa di espansione già interessata da lavori di ricostruzione di una trama di paesaggio agrario tradizionale all’interno del progetto PIT- Parco della Piana finanziata dall’UE. Già dal 2018 l’Unione europea ha lanciato un allarme sulla necessità di favorire e implementare la presenza degli insetti impollinatori nel territorio dell’Unione Europea. La drammatica riduzione di habitat favorevoli rende e renderà necessarie nuove azioni per ripensare la gestione dell’agricoltura e del territorio e favorire nuove scelte colturali e di gestione. E’ notizia di pochi giorni fa che in Danimarca i proprietari di grandi terreni agricoli devono coltivare per legge, sul 5% delle loro terre, essenze per le api.

Il Consorzio ha raccolto fin da subito questa problematica ed ha sviluppato una serie di azioni pilota integrando azioni e progettualità diverse. A Castelletti, su aree destinate al contenimento delle acque di piena, con la fattiva collaborazione del Dott. D. Vergari del Consorzio e del Dott. M. Napoli e della Dott.sa C. Grassi del Dipartimento DAGRI dell’università di Firenze, è stata prevista la lavorazione del suolo e la semina di due specie di leguminose allo scopo di creare un habitat particolarmente favorevole alla riproduzione degli insetti e soprattutto a dare “alimento” in un periodo di scarse fioriture nettarifere come quello tardo primaverile. Le specie seminate in circa 6 ettari, Trifoglio incarnato (Trifolium incarnatum) e Trifoglio bianco (o ladino) (Trifolioum repens), hanno fioritura vistosa, la prima di colore rosso violaceo e la seconda bianco e tempi di fioritura sfalsati. La semina è stata fatta infatti a strisce alternate sia per dare un effetto visivo interessante – l’alternanza richiama i colori della Toscana nell’anno del 700° anniversario dantesco – ma soprattutto per aumentare il periodo di fioritura, essenziale per dare agli insetti il massimo periodo di presenza di nettare ed assicurare così il massimo nutrimento. A differenza delle semine destinate a foraggio che vengono tagliate agli inizi della fioritura la scelta del Consorzio è stata quella di favorire la presenza di nettare per cui l’eventuale taglio avverrà solo dopo che la fioritura sarà finita.

“Oggi a Signa grazie alla collaborazione fra enti diversi stiamo usando una cassa di espansione non più solo per la sicurezza idrogeologica ma a servizio dei cittadini e dell’ambiente – spiega l’Assessora Regionale alla Difesa del Suolo Monia Monni – Dal 2018 la comunità europea ha lanciato l’allarme sugli insetti impollinatori che stanno scomparendo e questo è un esempio di come concretamente possiamo aiutarli”.

Il recupero di aree “marginali”, spesso incolte, attraverso la semina di specie mellifere può essere una interessante proposta, facilmente estendibile ad altri territori, per la creazione di habitat favorevoli agli insetti impollinatori – commenta il Presidente del Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno Marco Bottino – Visti i risultati di questo progetto, per il momento molto incoraggianti, il Consorzio sta già identificando nuove aree di sperimentazione e cercando di trovare miscugli di sementi, anche con fiori selvatici, da adattare alle diverse circostanze. Per questo la presentazione è stata anche occasione per un primo incontro in presenza del “Patto per l’Arno” per cominciare, da questa esperienza, a costruire nel concreto quella rete di relazioni, progetti, idee che potrà essere il Contratto di Fiume del Medio Valdarno”.

“La tutela dell’ambiente e della biodiversità è uno degli obiettivi del “Patto per l’Arno” che intende favorire la sinergia e la collaborazione fra realtà diverse per la tutela del grande fiume toscano – ha detto Massimo Lucchesi, segretario dell’Autorità di Bacino distrettuale dell’Appennino Settentrionale. – L’iniziativa di stamani, portata avanti dal Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno insieme al Dipartimento DAGRI dell’Università di Firenze per salvaguardare le api va proprio in questa direzione”.

“Un progetto concreto e importante, un’iniziativa che rafforza il rapporto fra Signa, Regione Toscana e Consorzio di Bonifica nella valorizzazione del territorio e della grande bellezza dei luoghi che ci circondano – Giampiero Fossi, Sindaco di Signa – Parliamo infatti di territori molto frequentati dai nostri concittadini, ma anche da turisti attratti dallo splendore di queste aree verdi. La piana di Signa e la piana di Lecore sono zone bellissime che, valorizzate e curate con attenzione, mostrano davvero elementi di importanza e pregio per tutta la comunità”.

Per saperne di più: https://ec.europa.eu/environment/nature/conservation/species/pollinators/