L’Ente consortile, infatti, ha dato incarico ad una ditta di fiducia di rimuovere legno, fogliame e quant’altro

Via il materiale di risulta accumulato sul Canale Emissario all’altezza della Botte sotto l’Arno a San Giovanni alla Vena, grazie all’intervento del Consorzio 1 Toscana Nord. L’Ente consortile, infatti, ha dato incarico ad una ditta di fiducia di rimuovere legno, fogliame e quant’altro che, durante le ultime piogge, si è depositato all’ingresso del tunnel che attraversa il letto dell’Emissario. “La Botte è una della opere idrauliche più importanti del nostro territorio – sottolinea il presidente, Ismaele Ridolfi – ed è nostra cura provvedere alla sua manutenzione in modo puntuale.

Ogni anno, programmiamo una serie di pulizie periodiche; a queste, si sommano gli interventi straordinari, che vengono realizzati a fronte proprio di accumuli significativi, causati dalle ripetute piogge. Nell’ultima occasione, abbiamo utilizzato pure dei
barchini, per completare una pulizia ancora più accurata. Il ringraziamento va pure all’associazione Vicoverde, che ha collaborato attivamente al nostro fianco”. La Botte, costruita nel 1859 dal Granduca Leopoldo II di Lorena, è un vero capolavoro di ingegneria idraulica: un passaggio sotto l’Arno del canale Emissario (detto anche Imperiale), per consentire il prosciugamento del lago di Bientina e risolvere così i problemi di salubrità dell’aria provocati dai miasmi delle paludi. Ci vollero cinque anni di lavoro ‘dell’epoca’, per
scavare a mano il condotto sotterraneo, che attraversa l’Arno per una lunghezza di 255 metri. Solo così le acque del lago potevano arrivare al mare per scolo naturale, non restando più bloccate dall’Arno, che con il suo livello più alto del Lago, costituisce una barriera naturale. Il passaggio sotto il fiume era l’unica soluzione per quel tempo in cui ancora non esistevano le idrovore, una soluzione progettuale ardita e impegnativa da
realizzare e che continua a funzionare anche dopo più di 160 anni.