Il punto sul fenomeno che si è verificato durante l’eccezionale periodo di secca che ha preceduto l’ultima settimana

Il Padule di Fucecchio

Un gran numero di pesci morti è visibile da ieri mattina nelle acque del Padule di Fucecchio e del suo principale emissario, il canale Usciana. Come mai questa moria così accentuata proprio a seguito delle abbondanti piogge cadute dal 15 agosto in poi?
In realtà, come hanno spiegato i tecnici del Consorzio di Bonifica 4 Basso a Valdarno, la moria dei pesci è un fenomeno che si è verificato durante l’eccezionale periodo di secca che ha preceduto l’ultima settimana. Le recenti piogge hanno soltanto portato in evidenza quanto era già accaduto, rendendo visibili i pesci morti che finora ristagnavano sul fondo dei fossi e dei canali interni al Padule, privi di acqua.

Le piogge copiose che hanno investito una vasta area di territorio, oltre a causare gravi danni soprattutto al patrimonio arboreo, hanno riversato nel Padule quelle che si definiscono “acque di prima pioggia”, cioè quelle acque che, raccolto lo sporco presente sui piazzali e nelle strade, si riversano nei fossi di scolo e da lì nei fiumi e nei canali sottraendo ossigeno alle acque presenti fino a quel momento, fino a raggiungere valori prossimi allo zero. L’evento meteorologico e la moria verificatasi la sera del 15 agosto presentano esattamente queste caratteristiche.
Lo dimostrano le rilevazioni dell’ossigeno effettuate nei canali tra il pomeriggio del 16 e le prime ore del mattino del 17 agosto. I dati documentano l’assenza di ossigeno (0,8 mg/l) nel canale del Capannone e altrettanto nel canale del Terzo. Nella postazione del Ponte di Cavallaia, sull’Usciana, il valore misurato risultava essere attorno a 1 mg/l. Valori simili sono stati osservati anche immediatamente prima dell’installazione dell’ossigenatore sperimentale in località Torre.
A queste concentrazioni di ossigeno la sopravvivenza dei pesci varia fra 1 e 2 giorni.

Nel corso dei ripetuti sopralluoghi, effettuati fino ad oggi, è stata presa visione di un numero importante di pesci morti di diverse taglie e specie. La quantità avvistata è andata crescendo fino a stamani con evidenze in particolare lungo le sponde del Canale Usciana e in prossimità dei ponti principali (Ponte di Cavallaia, Ponte di Torre e Ponte a Cappiano).
Sempre nel periodo estivo, oltre alle criticità già descritte, le basse portate del canale Usciana e le alte temperature delle acque provocano spesso nel tratto ricompreso fra il Ponte di Cavallaia e Ponte a Cappiano condizioni estreme sfavorevoli alla sopravvivenza dei pesci.
A questa problematica ha risposto positivamente il sistema di ossigenazione supplementare installato il mese scorso in via sperimentale in località Torre dal Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno, in stretta collaborazione con iI Comune di Fucecchio e la ditta di ingegneria Ecol Energy incaricata ad effettuare la sperimentazione sugli ossigenatori.

Occorre precisare che i sistemi di ossigenazione possono e devono intervenire esclusivamente nei periodi di secca con portate al di sotto dei 50.000 mc/giorni, erogando in questo caso ossigeno con rendimenti alti risultando quindi efficaci in quanto si realizzano salti di concentrazione significativi.
Per la precisione, in questi giorni di pioggia intensa le portate d’acqua giornaliere registrate sono state ricomprese fra 150.000 e 200.000 mc/giorno, valori per i quali i sistemi di ossigenazione producono, in termine di concentrazione, un incremento che risulta ininfluente.