L’ente ha completato una parte dei lavori programmati dal PAB 2022 sul fiume

Lo spettacolare intervento degli operai volanti  sull’Arno a Capolona si è concluso. In un suggestivo scorcio del fiume, accessibile solo attraverso una proprietà privata, si è svolta in quota la delicata operazione, studiata dal Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno.

Le alberature secche e malate, potenziali pericoli per il deflusso delle acque e per le opere idrauliche presenti, sono state rimosse con la tecnica del tree climbing.

Legati e imbracati, gli operatori sospesi sull’acqua sono rimasti in azione un’intera mattinata,   per eliminare le piante precedentemente   selezionate da un esperto.

“Abbiamo eliminato alcuni olmi soffocati dall’edera e colpiti da grafiosi, un fungo che attacca le alberature causandone un progressivo deperimento portandole alla morte ed esponendole a un elevato rischio di crollo”, spiega il dottor Matteo Rillo del settore difesa idrogeologica del Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno.

Molte delle piante cadute infatti si presentavano già scheletriche e senza vita.

“L’Arno in molti punti risulta inaccessibile – commenta la collega, ingegner Simona Cioli -. Ci sono aree impossibili da raggiungere con i mezzi meccanici e in qualche caso “difficili” anche a piedi. Come in questo caso dove si è reso necessario ricorrere all’intervento di operatori qualificati che hanno provveduto ai tagli dall’alto e al successivo recupero del legname, condotto sulla sponda opposta  con un verricello  per essere poi riportato sul piano di campagna con l’ausilio di un trattore. L’operazione rientra in un progetto di manutenzione ordinaria dell’Arno che interessa, oltre a Capolona, i comuni di Arezzo, Subbiano e Castel Focognano per un investimento complessivo che sfiora i 180 mila euro. Le manutenzioni sono programmate per eliminare potenziali ostacoli al deflusso idraulico, verificare lo stato di conservazione delle opere e individuare eventuali ulteriori necessità di ripristino”, conclude.

Un’operazione “sicurezza”, approvata dalla Regione Toscana, che viene organizzata annualmente dal Consorzio di Bonifica in tutto il comprensorio  in collaborazione con I comuni e i cittadini  che,  come in questo caso, diventano involontari protagonisti: “Per l’esecuzione dei lavori abbiamo messo a disposizione del Consorzio i nostri terreni. E’ un piacere  e un’utilità facilitare l’intervento – commenta Mario Pistocchi con casa affacciata sul fiume -. Perché le piante morte rappresentano un pericolo per tutti. E poi diciamolo, anche dal punto di vista estetico, queste lavorazioni ideate per la sicurezza, hanno un loro valore”!