Il presidente del Consorzio di Bonifica Toscana Nord, Ismaele Ridolfi, traccia il bilancio della raccolta dei rifiuti
Sono oltre 120 le associazioni di volontariato che hanno adottato, tramite convenzioni con il Consorzio, decine di corsi d’acqua e un centinaio gli agricoltori che effettuano la manutenzione, il presidio e la raccolta dei rifiuti sui canali e sui corsi d’acqua di competenza dell’Ente Consortile. Migliaia di occhi e di mani si prendono cura dei corsi d’acqua: piccoli ‘eserciti’ che durante l’anno puliscono l’alveo e gli argini di fiumi, torrenti e canali nel territorio gestito dal Consorzio di Bonifica Toscana Nord fra le province di Lucca, Massa Carrara, Pisa e Pistoia.
Iniziative che diventano un momento di condivisione e di festa, in un impegno collettivo per la natura durante i Sabati dell’Ambiente. Una ‘buona pratica’ per liberare i fiumi dai rifiuti, assieme agli altri progetti specifici e tecnologici introdotti dal Consorzio di Bonifica Toscana Nord, da cui emergono numeri importanti e risultati sempre più rilevanti, anno dopo anno, a difesa dei corsi d’acqua e da qui fino al mare e alle spiagge della costa Toscana.
“Non dobbiamo dimenticare che circa l’80% dei rifiuti presenti in mare arriva proprio dai fiumi – evidenzia il presidente Ismaele Ridolfi – ed è una delle nostre missioni iniziare da qua a proteggere il mare. Nel corso degli anni abbiamo migliorato e potenziato le iniziative arrivano a creare una fitta rete di collaborazioni con tante realtà dei territori su cui operiamo, dalle scuole alle associazioni, agli agricoltori. Migliaia di volontari e decine di imprenditori agricoli che contribuiscono a tenere puliti i corsi d’acqua, in maniera diretta, con la pulizia, o indiretta, segnalando le criticità all’Ente Consortile che poi si occupa di risolverle. Abbiamo infatti promosso il progetto ‘salviamo le tartarughe marine salviamo il Mediterraneo’ perché le plastiche ed altre tipologie di rifiuti che arrivano al mare creano danni enormi alla vita animale e vegetale”.
“Si parte dalla raccolta dei rifiuti, in vario modo, prima degli interventi di manutenzione che potrebbero triturare anche i rifiuti generando microplastiche che poi diventerebbero impossibili da intercettare – evidenzia ancora Ridolfi -. Ci sono alcuni sistemi tecnici che vanno dalle panne lungo il corso d’acqua alle griglie di raccolta. I materiali vengono intercettati, inoltre, attraverso la raccolta manuale che coinvolge operai, ditte in appalto, agricoltori ma anche una grande rete di volontari con oltre 120 associazioni che operano sui corsi d’acqua prima del passaggio dei mezzi”.
I numeri testimoniano i risultati raggiunti, in termini di coinvolgimento del territorio e di spazzatura raccolta. Le associazioni di volontariato coinvolte da 98 nel 2021 sono diventate ben 122 nel 2023. Gli impianti idrovori che si trovano lungo i canali di acque basse prevedono inoltre la presenza di sgrigliatori che trattengono il rifiuto chiamato ‘vaglio’ impendendo che ben 165 tonnellate di rifiuti in media all’anno finiscano nelle spiagge e in mare. Nel 2023 sono state oltre 205 tonnellate. Si tratta in gran parte di scarti vegetali misti a plastica e ad altra spazzatura poi portati a smaltimento.
Sui corsi d’acqua della costa, poi, il Consorzio di Bonifica installa delle panne che permettono di intercettare i rifiuti galleggianti così come sfalci della vegetazione. Vengono periodicamente svuotate dagli operai del Consorzio e smaltiti con il supporto delle aziende che gestiscono i rifiuti a livello territoriale. Dalle panne deriva una tonnellata all’anno di rifiuti altrimenti diretti in mare.
C’è inoltre la raccolta manuale effettuata dagli operai della manutenzione, su cifre che si aggirano attorno alle 30 tonnellate all’anno e altrettante derivano dalle pulizie effettuate dalle associazioni di volontari durante l’anno, in particolare durante i Sabati dell’Ambiente.
“Tutte queste azioni permettono di intercettare un’enorme mole di rifiuti, superiore alle 220 tonnellate all’anno che altrimenti arriverebbe in gran parte sulle spiagge e in mare – mette in luce il presidente del Consorzio di Bonifica Toscana Nord – dove, mescolandosi con i residui dunali vegetali come la Posidonia, andrebbe a formare il lavarone che poi si deposita sulle spiagge durante le mareggiate. E’ evidente che l’attività del Consorzio, in collaborazione con le realtà del territorio, riesce a ridurre l’inquinamento dei fiumi e gli effetti sul nostro mare”.
Oltre alle buone pratiche attive, il Consorzio di Bonifica Toscana Nord si distingue per l’impegno nella sensibilizzazione ambientale che parte dai più giovani attraverso le iniziative organizzate in collaborazione con le scuole. Progetti e percorsi didattici che nel tempo hanno coinvolto un numero crescente di istituti e di studenti: dal 2021 al 2023, gli studenti che hanno partecipato al progetto didattico sono passati da meno di duemila a oltre 2.100, per una ventina istituti e oltre un centinaio di classi.
“Sicurezza idraulica ed educazione ambientale iniziano dai banchi di scuola – conclude Ridolfi -, si formano sul campo con visite guidate e sopralluoghi che permettono di conoscere e capire il territorio, come funzionano corsi d’acqua e reti irrigue, gli ecosistemi fluviali che sono un enorme bacino di biodiversità. Lezioni che si traducono in atti concreti grazie alla nuova formula dei patti di adozione, avviati nel corso del 2023, che ora mette le scuole insieme ad associazioni di volontariato e agricoltori: tutti insieme possono adottare un corso d’acqua, monitorarne nel tempo lo stato di salute e partecipare alle iniziative dedicate alla pulizia dei rifiuti”.