Tre nuovi scolmatori per rendere più sicuri i fossi Bestina, Bestinino e Copra. Ad annunciarli è stato il Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud durante la seduta del tavolo di coordinamento permanente del contratto di fiume “La Lama”. Il progetto, che riguarda il territorio comunale di Asciano, prevede anche la progettazione del parco fluviale della Lama e del parco didattico educativo. “Il Consorzio ha già fatto un intervento straordinario con un by pass alla confluenza tra Bestinino e Bestina per evitare straripamenti – ricorda il sindaco di Asciano, Fabrizio Nucci – ed è stato impegnato anche in diverse manutenzioni dopo le alluvioni del 2013 e del 2015 per garantire maggiore sicurezza alla zona. La progettazione degli scolmatori assume particolare importanza perché ci permette di guardare oltre e pensare a una risoluzione definitiva e strutturale del problema”. “Quando il progetto sarà completato – aggiunge il primo cittadino – non soltanto restituiremo serenità agli abitanti e alle attività commerciali di Asciano Scalo e del capoluogo, ma l’area tornerà ad avere un minimo di edificabilità e sarà quindi più fruibile dalla popolazione. Adesso questo non succede”.
“Il Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud – spiega la referente di Cb6 per il contratto di fiume, Valentina Chiarello – ha già concordato le soluzioni progettuali che prevedono la realizzazione di tre nuovi scolmatori per la mitigazione del rischio idraulico nell’abitato di Asciano. La messa in sicurezza idraulica fa parte del cronoprogramma del contratto di fiume La Lama e la progettazione sarà a cura del Consorzio di Bonifica. “Insieme al Genio Civile Toscana Sud – assicura Chiarello – ci stiamo adoperando per ottenere i finanziamenti per la realizzazione degli interventi”. Il progettista, per il Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud, è l’ingegnere Claudio Lombardi.
Al tavolo, per il Comune di Asciano, hanno partecipato il vicesindaco Lucia Angelini, gli assessori Claudio Bardelli e Laura Di Banella, e Rolando Valentini, responsabile dell’area tecnica. Sono state spiegate le difficoltà legate all’emergenza sanitaria, che hanno imposto di riformulare il cronoprogramma, ma che non hanno impedito di sottoscrivere le convenzioni con l’Università di Siena e l’Università di Firenze. L’ateneo senese era presente con il professor Giuseppe Manganelli e il dottor Leonardo Favilli, del dipartimento di scienze fisiche della terra e dell’ambiente e con la professoressa Claudia Angiolini e il dottor Emanuele Fanfarillo, del dipartimento di scienze della vita; a rappresentare l’ateneo fiorentino gli architetti Valeria Lingua e Riccardo Butini, dipartimento di architettura. Le Università hanno ribadito l’impegno nei progetti, adeguandosi ai nuovi tempi dettati dalla pandemia: in particolare, per le indagini botaniche e zoologiche, Angiolini e Fanfarillo hanno assicurato che il cronoprogramma proposto permetterà di completare il lavoro interrotto dall’emergenza sanitaria. Va avanti anche il progetto del parco didattico. Era già stato avviato il percorso con l’istituto comprensivo Sandro Pertini che ha confermato la propria disponibilità a lavorare sul progetto: l’idea è quella di coinvolgere la scuola elementare e le prime medie a partire da dicembre, fino al mese di maggio, per arrivare ad attività all’aperto a giugno.
“Ciò che per noi è sempre al primo posto e fissa le priorità da raggiungere – chiosa il presidente di Cb6, Fabio Bellacchi – è la tutela del rischio idraulico, per salvaguardare la salute pubblica. Lo strumento del contratto di fiume ci permette di affrontare le criticità di un territorio nel suo complesso, senza tralasciare nessun aspetto. Perché possiamo coinvolgere le istituzioni ma anche le associazioni che vivono il territorio e che ci accompagnano in un percorso importante, solo rallentato dalla pandemia”. “La situazione che abbiamo ereditato in provincia di Siena, e in particolare in questa zona – aggiunge Bellacchi – era particolarmente difficile. Ma con tanto lavoro e impegno ne stiamo risolvendo le criticità”.