Complessivamente gli interventi sono stati realizzati con un risparmio del 10 per cento  del contributo richiesto ai consorziati

Cantieri  chiusi  in Casentino: prima dello scoccare del 2021 il Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno ha terminato tutti i lavori programmati sul reticolo della vallata.

In una manciata di settimane, dal momento della consegna all’inizio dell’autunno, è stato infatti concluso anche l’ultimo lotto di oltre 12 km di reticolo con un  investimento complessivo di 120 mila euro.

Ed ecco come sono state utilizzate le risorse, partendo  da Bibbiena. Gli interventi hanno interessato l’Archiano per un’estensione di quasi 5 km. Operai e macchine hanno lavorato su tre tratti: la porzione compresa tra lo sbocco in Arno e la SS 71 Umbro Casentinese verso Soci; quella delimitata tra le località Malagiata e Casa Sparta e, infine, quella che va da San Giorgio all’abitato di Partina.

La strategia per la mitigazione del rischio idraulico pianificata dal Consorzio ha interessato poi due  corsi d’acqua nel comune di Talla.

Qui i lavori hanno interessato il torrente omonimo, da Casa Moraia  verso monte fino alla fine dell’abitato del paese,  e il fosso del Marrone, dallo sbocco nel Talla a risalire per tutta la lunghezza.

Misurano più di 3,7 km  i tratti sottoposti a manutenzione nel comune di Castel Focognano, dove le operazioni hanno interessato il fosso del Chiasso, dall’immissione nel  Soliggine  verso monte,  fino all’incrocio con il fosso che scende da Casa Tiberiani; il Soliggine, tra lo sbocco sull’Arno e  l’intersezione   con il Borro Scannella, dove l’attività del Consorzio si è concentrata nell’area compresa tra la confluenza nel Soliggine e Casa Fonteviva. Il restyling ha interessato inoltre il fosso Bagnacci, dall’inizio del tratto tombato, nei pressi della strada regionale 71,  fino all’intersezione con il primo fosso in sinistra  idrografica, e il fosso del Pantano, tra l’Arno e  Case Germana, un’asta la cui situazione è complicata dalla presenza di un tratto tombato, che sfocia in un piccolo invaso per l’irrigazione, dal quale rientra nell’alveo originario.

Sotto intervento anche  il reticolo del comune di Chitignano, dove gli operai hanno rimesso in sesto 1,4 km di corsi d’acqua, lavorando sul fosso Cerbaia, dall’immissione del Rassinafino al fosso della Cerbaia del Puntone in sinistra idrografica; sul Fosso del Doccio, parzialmente tombato, nell’area che va dal Rassina in località Case Isonzo   fino all’abitato di Chitignano;  sul Fosso del Pozzo, che   dal   Rassina risale verso monte fino a sopra la strada Comunale per Taena.

“Il lotto di lavori appena ultimati è stato piuttosto impegnativo”, spiega l’ingegner  Chiara Nanni, referente di area del settore difesa idrogeologica del Consorzio,  che sovraintende alCasentino. “Gli interventi hanno interessato alcuni punti critici del territorio, dove scorrono fossi e torrenti in parte tombati. Su questa porzione del reticolo, come già fatto in altri aree del territorio casentinese, sono stati effettuati sfalcio dell’erba, taglio selettivo della vegetazione, verifica delle opere e piccoli interventi per il ripristino della funzionalità idraulica dei corsi d’acqua”.

“Riteniamo di aver raggiunto un duplice importante obiettivo”, commenta la Presidente del Consorzio Serena Stefani. “Siamo riusciti a rispettare i tempi e gli obiettivi che ci eravamo prefissati, nonostante le difficoltà create dall’emergenza sanitaria. Non solo. Abbiamo realizzato gli interventi programmati con un 10 per cento di spese in meno rispetto al passato: un risparmio che ha avuto riflessi positivi anche sul contributo di bonifica richiesto ai consorziati. La razionalizzazione della bonifica montana, con l’accentramento delle competenze e  l’assorbimento da parte del Consorzio delle squadre di operai specializzati, precedentemente in forze all’Unione dei Comuni, si è rivelata vincente sul piano economico e dell’efficienza”.