Dai nuovi invasi per la siccità alla navigabilità dei fiumi: gli obbiettivi comuni

Sviluppare obbiettivi di lavoro comuni per migliorare la sicurezza ma anche la qualità e fruibilità dei corsi d’acqua regionali. Si è tenuta con questo intento una riunione tra Anbi Toscana Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale da cui è emersa la volontà di un periodico confronto per lavorare in sinergia. Un primo intento comune, in tema di comunicazione e educazione ambientale, riguarda la volontà di portare avanti il progetto “Un fiume per amico” che vede protagoniste le scuole.

Si è stabilito di proseguire il lavoro avviato da “Un Patto per l’Arno”, il contratto di fiume che abbraccia tutta l’asta del corso d’acqua toscano. L’obbiettivo è quello di far vivere i contratti di fiume come strumenti per azioni concrete in cui trovino attuazione progetti e finanziamenti dei diversi enti. Tra questi la valorizzazione del tema della navigabilità leggera e del recupero delle plastiche. La proposta è anche quella di individuare possibili interventi “bandiera” di tipo manutentivo che l’Autorità di Bacino potrebbe finanziare nell’ambito del Patto.

Sul tema dello stoccaggio acqua, sul cosiddetto “Piano laghetti” è emersa una convergenza di intenti per giungere all’individuazione di invasi di piccole/medie dimensioni esistenti, soprattutto a uso agricolo, utilizzando l’apposito tavolo regionale istituito con gli assessorati regionali all’Agricoltura e alla Difesa del suolo. Il lavoro sui nuovi invasi partirà da quelli d uso plurimo previsti negli strumenti di pianificazione già approvati e dal recupero e gestione ottimale di quelli esistenti.

Si è infine, ma non per ultimo, affrontato il tema del piano dei sedimenti che rientra tra i compiti istituzionali dell’Autorità di Distretto che ha deciso di avvalersi dell’Università degli Studi di Firenze per concretizzare un’attività che sarà di studio ma anche di conseguenti determinazioni per la gestione dei sedimenti, a cominciare da alcuni bacini pilota. Un lavoro che potrà essere portato avanti in sinergia con i Consorzi di Bonifica, che hanno conoscenza ed esperienza della problematica e che si trovano a dover affrontare sul campo queste criticità derivanti dal trasporto solido. Anbi Toscana metterà quindi a punto un elenco di progetti/interventi che possano diventare sperimentazioni all’interno del programma di gestione.