Realizzato nei laboratori dell’Università di Firenze per il Consorzio di Bonifica Medio Valdarno. Sarà presentato a Santa Marta giovedì 30 marzo

Un modello in miniatura che permette di simulare fedelmente la tenuta del sistema di contenimento delle acque in caso di piena. Lo ha realizzato il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale (DICEA) dell’Università di Firenze per il Consorzio di Bonifica Medio Valdarno, contribuendo così a validare il progetto di costruzione della briglia a bocca tarata – è questo il nome tecnico dell’opera, riprodotta in scala – integrata con un ponte stradale, che verrà realizzata per il tratto del Torrente Orme a Empoli.

È il risultato di una convenzione tra il Dipartimento e il Consorzio di Bonifica e rappresenta un caso di studio da applicarsi ogni qual volta ci sia necessità di integrare un’infrastruttura stradale di attraversamento di un corso d’acqua con una cassa di espansione delle acque durante le piene.

Il modello in azione, con la simulazione di una piena, verrà presentato domani, giovedì 30 marzo, alle ore 14.30 presso il Laboratorio di Idraulica fluviale, lagunare e biofluidodinamica del DICEA (via di Santa Marta, 3 Firenze – ingresso dall’atrio principale, piano interrato).

Alla presentazione parteciperanno Claudio Lubello, direttore del DICEA, Simona Francalanci, ricercatrice di Idraulica e responsabile del progetto, e Marco Bottino, presidente del Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno.

Il modello fisico (grande 2×5 metri), è stato realizzato in scala 1:25 grazie a una tecnica di stampa 3D e riproduce fedelmente la geometria dell’opera e del terreno circostante; la superficie è stata poi rivestita in modo tale da riprodurre in scala verosimile le asperità del terreno. I test hanno consentito di valutare nel dettaglio fenomeni fisici come le turbolenze della corrente, i livelli massimi dell’acqua sotto il ponte in condizioni di bocca tarata aperta oppure ostruita (come nel caso di materiale trasportato durante un evento di piena) e la tenuta delle casse di espansione che circondano l’opera.