In Alto Valdarno sono circa 1.100 i chilometri di corsi d’acqua interessati dallo sfalcio della vegetazione

Sono poco meno di novanta i cantieri aperti o in fase di apertura sui corsi d’acqua del comprensorio Alto Valdarno. Da oggi, lunedì 3 luglio 2023, uomini e macchine sono all’opera sul reticolo idrografico in tutte le cinque unità idrografiche omogenee che compongono il territorio di competenza del Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno.
Come ogni anno, è partita la maxi operazione di manutenzione ordinaria programmata dall’ente con il Piano delle Attività di Bonifica approvato dalla Regione Toscana, da realizzare nella stagione estivo-autunnale, per mitigare il rischio di alluvioni e allagamenti.

Sono poco meno di 11 i milioni di euro destinati all’attività di prevenzione che prevede lo sfalcio della vegetazione erbacea e arbustiva su circa 1.100 km di aste, il taglio selettivo delle piante finalizzato a rimuovere i soggetti in cattivo stato di salute e di conservazione, la risagomatura di alcune porzioni di alveo e i ripristini ordinari di opere idrauliche danneggiate.

Un’operazione capillare che interessa principalmente i tratti urbani, sottoposti ad interventi con cadenza annuale, ma anche tratti per cui, su indicazione della Regione Toscana, si interviene con frequenze differenti. Particolare attenzione è stata rivolta anche ai territori montani, dove è necessario rimettere in sesto e controllare opere idrauliche introdotte dall’uomo per rallentare la corsa dell’acqua verso valle.

L’avvio della campagna di prevenzione è, come sempre datata, inizio luglio nel pieno rispetto delle normative vigenti a tutela dell’avifauna nidificante.

“La mission del Consorzio è di rendere i fiumi più sicuri ma sempre nel rispetto degli habitat e degli ecosistemi fluviali, la cui ricchezza va salvaguardata e tutelata. E’ questa la ragione per cui il Consorzio avvia in modo massiccio la sua attività dal 1 luglio, dopo un periodo di stop agli sfalci che inizia il 1 marzo e prosegue fino al 30 giugno. Stessa attenzione viene posta alla fauna ittica, sia con il mantenimento della vegetazione riparia in modo da garantire la necessaria ombreggiatura dell’acqua, sia con la delocalizzazione dei pesci, in caso di interventi che prevedono l’ingresso delle macchine in alveo”, spiega la presidente Serena Stefani.

“Gli eventi meteorologici estremi che si sono registrati nella vicina Emilia Romagna ci dimostrano che la prevenzione è essenziale. Eliminare gli ostacoli e soprattutto controllare la buona conservazione delle opere idrauliche sono precauzioni indispensabili per assicurare la funzionalità delle aste fluviali. Sono attività necessarie seppure non sempre sufficienti. A volte infatti la manutenzione ordinaria deve essere accompagnata da interventi straordinari e nuove opere per risolvere criticità strutturali: si tratta di lavori che devono trovare linee di finanziamento differenti rispetto al contributo di bonifica, versato dai consorziati. Il Consorzio sta lavorando con grande impegno anche su questo fronte”, aggiunge il direttore generale, Francesco Lisi.

Per garantire la massima efficacia e la corretta esecuzione delle lavorazioni, qualche giorno prima dell’avvio dei cantieri, è stata organizzata una giornata formativa-informativa rivolta ai dipendenti dell’ente, ai professionisti e alle imprese agricole iscritte all’albo consortile a cui sono state affidate o saranno affidate le lavorazioni.

“Ogni anno la performance del Consorzio migliora sia in termini quantitativi che qualitativi. Riusciamo infatti a organizzare cantieri e lavori in modo da contenere le spese e aumentare gli investimenti in sicurezza. Questo grazie anche a una buona formazione degli operatori a tutti i livelli e all’attività di coordinamento, controllo e di verifica effettuata dai nostri tecnici. Conoscere norme e disposizioni infatti è indispensabile per lavorare in modo spedito e corretto”, conclude il direttore.