Così il Consorzio risponde alle accuse del segretario del Pd di San Giuliano Terme
«Il canale non è abbandonato, ogni anno nel tratto in questione vengono svolti tre tagli d’erba l’anno: la presenza della vegetazione, poi, non è sintomo di incuria, ma rappresenta un elemento ambientale necessario. E, in tema di rischio idraulico, il corso d’acqua è costantemente monitorato». Così Maurizio Ventavoli, presidente del Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno risponde alle dichiarazioni del segretario del Pd di San Giuliano Terme, Matteo Puccioni, apparse sulla stampa. Nell’articolo, Puccioni denunciava una situazione di “totale abbandono” del fosso del Mulino, puntando il dito contro il Consorzio.
«Il primo intervento di taglio della vegetazione può avvenire solo dopo giugno, in base alle norme regionali per la tutela della fauna – spiega Ventavoli -. Una norma valida anche per il Fosso del Mulino, dato che dai sopralluoghi di controllo è emersa la presenza di avifauna e ittiofauna. È sbagliato, inoltre, considerare degrado la presenza della vegetazione che, anzi, è un elemento ambientale di pregio e necessario, anche se la stagione primaverile piovosa ne ha causato uno sviluppo maggiore. Ai fini del rischio idraulico – conclude Ventavoli – il Fosso del Mulino è monitorato e controllato in tempo reale, attraverso un sistema remoto di telecontrollo alle paratoie sul Serchio, sul fiume Morto ed allo sbocco sull’Arno».