Prosegue il progetto di educazione ambientale promosso dal Consorzio 2 Alto Valdarno, in collaborazione con Etabeta onlus

Una delle attività pre-Covid

Quasi 200 ore di lezione,  circa mille ragazzi e  una cinquantina di insegnanti coinvolti, oltre ai dirigenti scolastici e agli amministratori locali che hanno partecipato attivamente portando la loro testimonianza.

Sono importanti i numeri dell’edizione 2019-2020 di AMICO CB2, il progetto di educazione ambientale portato nelle classi delle scuole primarie e secondarie dal Consorzio 2 Alto Valdarno in collaborazione con l’associazione Eta Beta onlus e il patrocinio dell’Ufficio scolastico regionale.

Una brillante performance che il COVID 19 è riuscito solo a rallentare, ma non a boicottare.

Gli ultimi incontri, con massima attenzione ai protocolli anti-virus, infatti  si sono svolti a settembre, ad Arezzo. Grande il successo e la partecipazione, nonostante le mascherine e il rispetto delle distanze.

Per tutti lo stesso format pur se con grado di difficoltà e informazioni differenziate a seconda dell’età: un incontro didattico-introduttivo e un secondo incontro più esperienziale con il supporto di Flumina, il dispositivo che consente un “viaggio” attraverso le ere geologiche, la storia, lo sviluppo socio-economico, le dinamiche idrologiche e idrogeologiche del territorio: un percorso interattivo che ai ragazzi dà la possibilità empirica e razionale di mettere alla prova concetti, fatti e opinioni e agli insegnanti di verificare il grado di apprendimento e l’efficacia del progetto. Ma non solo.

“AMICO CB2 ha l’obiettivo di creare competenze  utili a  stimolare il senso di responsabilità e il rispetto dell’ambiente, soprattutto  di un ambiente delicato come quello fluviale”, commenta Serena Stefani, Presidente del Consorzio 2 Alto Valdarno , che si è spesa molto per promuovere anche una maggiore attenzione al  corretto conferimento  dei rifiuti, in particolare delle plastiche, per combattere l’abitudine ancora troppo diffusa di considerare i fiumi delle comode pattumiere all’aria aperta.

Alcune classi inoltre hanno scelto di completare il percorso con un’uscita sul territorio alla scoperta    del reticolo fluviale locale.

“Abbiamo potuto verificare che gli ambienti fluviali  – soprattutto nelle aree urbane – sono pochissimo o per nulla conosciuti dagli studenti. Ciononostante (o forse proprio per questo) il visitarli e conoscerli ha suscitato interesse ed entusiasmo”, ha spiegato Alessandro Casoli di Eta Beta onlus.

Al termine dell’esperienza gli insegnanti che interessati a  misurare a posteriori la qualità del percorso didattico, hanno potuto farlo attraverso la APP Veriflumina

“Imparare ad osservare la  natura dinamica di un fiume, le strutture che lo attraversano o lo lambiscono longitudinalmente, il rapporto del fiume con la città e la campagna sono scoperte che solo pochi ragazzi avevano avuto modo di fare prima di incontrare il progetto AMICO CB2 e di sperimentare l’utilizzo di Flumina”, aggiunge   Stefani.

 “Per il futuro? Il progetto continuerà – spiega la Presidente  del CB2 -.  In base all’andamento dell’epidemia, ci adegueremo. Se sarà possibile tornare ad incontrarci nelle scuole, lo faremo. In alternativa stiamo lavorando a una versione virtuale di AMICO CB2 con lezioni a distanza. Ma una cosa è certa: il nostro impegno per far crescere la conoscenza e il rispetto del fiume non si interrompe!”