L’ente ricorda che sono vietati tutti quei comportamenti che contrastano con una gestione razionale della risorsa

Il settore agricolo della Lunigiana è sempre più in sofferenza a causa della mancanza di piogge e della grave siccità che sta interessando invasi, fiumi e torrenti. Non più tardi di una settimana fa il Consorzio 1 Toscana Nord è stato costretto a sospendere parzialmente il servizio dell’impianto irriguo di Bagnone – Villafranca a causa della mancanza d’acqua nel bacino artificiale della Marana. Uno stop, per ora limitato all’area compresa tra le frazioni di Virgoletta e Mocrone Alto, che potrebbe essere esteso ad altre zone e impianti della Lunigiana qualora si dovessero registrare ulteriori abbassamenti dei livelli degli invasi o riduzioni importanti delle portate di fiumi e torrenti.
In questo difficile contesto il Consorzio torna a ricordare che l’uso delle risorse idriche distribuite attraverso gli impianti irrigui della Lunigiana è destinato prioritariamente alle aziende agricole del territorio. L’ente, visto lo stato di emergenza idrica regionale, oltre a raccomandare un uso parsimonioso e sapiente delle acque, ricorda che sono vietati tutti quei comportamenti che contrastano con una gestione razionale della risorsa.
In particolare, sull’intera rete irrigua della Lunigiana, sono vietati i seguenti comportamenti: effettuare un prelievo forzato mediante l’utilizzo di una pompa inserita direttamente sulla condotta; lasciare il tubo di gomma per irrigare aperto e abbandonato sul campo; lasciare la testa d’idrante aperta e abbandonata in assenza di acqua; utilizzare l’acqua per scopi diversi dall’irrigazione; utilizzare condotte mobili non idonee o danneggiate con conseguenti perdite di carico; utilizzare ugelli finali con diametro non idoneo alla portata e pressione dell’impianto; movimentare o manomettere qualunque meccanismo che regola la distribuzione delle acque dell’impianto.