Diversi interventi di manutenzione incidentale, che restituiscono piena fruibilità al percorso di servizio lungo il torrente del Chianti Fiorentino

Completati nei giorni scorsi il quadro degli interventi di manutenzione incidentale – quella che serve per le piccole e medie riparazioni lungo i fiumi – a vantaggio del Percorso della Pesa, la pista di servizio che corre lungo il Torrente Pesa tra Montelupo Fiorentino fino alle porte di Radda in Chianti.

Il tracciato si configura come una pista di servizio alle attività di bonifica e di vigilanza per la sicurezza idraulica del corso d’acqua e dei territori adiacenti ed è bene ricordare che NON si tratta in alcun modo di un percorso pedo-ciclabile ufficiale, con le relative garanzie del caso. Ma, se considerato come un sentiero, dunque con le dovute attenzioni e assunzioni delle proprie responsabilità del caso, il tracciato è tra le camminate di Primavera più gettonate per le tante comunità che vi si affacciano e per qualche turista più avventuroso alla scoperta della Val di Pesa, nel cuore del Chianti Fiorentino.

Per queste varie ragioni, laddove si verificano frane, cedimenti o altri danneggiamenti il Consorzio di Bonifica interviene, in ambito demaniale, con obiettivo primario la sicurezza idraulica del torrente.

Come tra San Vincenzo a Torri e Cerbaia, tra i comuni di Scandicci e San Casciano Val di Pesa, nella media valle, dove diversi sono stati gli interventi di ripristino di erosioni e dissesti di protezioni in scogliera a protezione della pista di servizio con la realizzazione di nuove protezioni e rifioritura di quelle esistenti, oltre che interventi di rimozione di piante cadute lungo il percorso.

“La manutenzione sul T. Pesa passa anche e soprattutto dal mantenimento del tracciato che lo costeggia per oltre 40 km dalla foce verso le sorgenti – spiegano dal Consorzio di Bonifica Medio Valdarno – perché la funzione principale ma anche la meno evidente del Percorso, oltre che le passeggiate specie con la stagione primaverile che sta arrivando, è proprio quella di aver riportato a demanio vaste aree di pertinenze fluviali che permettono dunque una laminazione continua e diffusa delle piene e la tutela di habitat fluviali dal valore inestimabile su tutto il corso del torrente”.